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GIARDINO OCCIDENTALE ORIENTALE sulle orme di Goethe il giardino come linguaggio universale |
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Damasco figlio di Ermes e della ninfa Alimede, emigrato dall'Arcadia in
Siria dove fondò l'omonima città. Compagno di Dioniso, lo seguì nella conquista dell'India dove, per aver tagliata una vite piantata dal dio, fu da lui stesso scorticato, nel luogo dove poi sarebbe nata la capitale della Siria. Aretusa ninfa d'Acaia, compagna di Artemide. |
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Cete è un re dell'antico Egitto, che
aveva il potere e la sapienza di trasformarsi in ogni sorta di essere,
animale o albero, o negli elementi fuoco, terra, acqua, aria.
Taigeta, figlia d'Atlante e di Pleione, è una delle Pleiadi.
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“La foglia di quest’albero, venuto dall’oriente al mio giardino, consente di gustare sensi occulti, edificando il saggio.” Così verseggiava Goethe nel suo esotico gemellaggio Divan occidentale-orientale, quando l’età ormai matura lo avvicinava sempre più alla religione persiana antica i cui fondamentali erano “tirare con l’arco e dire il vero”. Azioni pure e semplici che rappresentano il vivere primordiale dell’uomo, quando l’animo era guidato dalla sola natura. Pure proprio come il sorgere del sole, a cui tutti potevano avere accesso in un rito intimamente edificante. | ||
Il povero
usciva dalla capanna, il guerriero dalla tenda e la più religiosa delle
funzioni, cioè il solo esistere, era compiuta.
Come il grande tedesco ha innalzato il sublime
lirismo dell’antico oriente a linguaggio universale, esaltiamo il giardino
come elemento di riflessione estetica e filosofica. Una natura addomesticata
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